Il Borgo Ospitale è riuscito nel nobile intento di recuperare, nel pieno rispetto delle tradizioni architettoniche, le vecchie case rimaste vuote, rendendole fruibili ai visitatori desiderosi di vivere quegli spazi - a cui è stata data nuova vita - come fossero abitanti del posto.
Per fare ciò, abbiamo scelto le strutture e gli edifici più interessanti e di pregio. Quelli che, nel processo di riqualificazione del centro storico, possedevano un vissuto secolare vero, dove le mura di pietra spessa potessero parlare agli ospiti, abbracciandoli e facendoli sentire perfettamente inseriti nella comunità.
Le ristrutturazioni hanno permesso di recuperare fedelmente gli spazi, utilizzando materiali poveri come il legno, esaltando al contempo l'impareggiabile lavoro degli artigiani locali, i quali, utilizzando un approccio che affonda le radici in un passato lontano, sono tra i pochi custodi delle antiche tecniche di artigianato, che in questo modo può essere salvato dall'oblio certo in cui lo costringerebbe la modernità.
Gli alloggi sono dislocati nei punti nevralgici del paese, permettendo così una piena immersione nel nei ritmi lenti e a misura d'uomo dell'abitato vecchio di Rotonda. Il risultato, per chi arriva, è un'esperienza intensa a contatto diretto con le espressioni più autentiche della cultura locale, ricca di usanze e riti fuori dal tempo.
Durante il soggiorno, i nostri ospiti avranno la possibilità di:
- visitare l'azienda il “Pollino a Tavola”, produttrice esclusiva di confetture e conserve preparate con la DOP melanzana rossa e altri prodotti tipici locali.
- in estate visita al Parco della Lavanda (coltivazione lavanda e trasformazione)
- visitare azienda agricole biologiche del luogo e degustazione dei prodotti
- visitare il Museo Paleontologico del Pollino e l'Ecomuseo del Parco Nazionale del Pollino
- fare escursioni sul pollino (inserito nella rete dei Geoparchi Mondiali Patrimonio dell'UNESCO) e attività outdoor.
- partecipare, dal 8 al 13 giugno di ogni anno, alla sagra dell'abete di Rotonda, rito sia pagano che religioso, dove grossi tronchi vengono trainati da 13 coppie di buoi (matrimonio tra un faggio e un abete a simboleggiare la rinascita e la fecondità)
- fare esperienze di gusto con le brave massaie del luogo che insegnano i segreti dell'antica cucina contadina (esempio, preparazione della “pitta” e del pane)
- visitare gli artigiani scalpellini, creatori di opere d'arte derivate da pietra locale