“Visionari per provare a dar forma al mondo e futuristi per trovare una forma di mondo e per raccogliere gli appelli dei territori del progetto dove non è in crisi la passione per il futuro, dove c’è sempre spazio per il desiderio e per la sua essenza rivoluzionaria” Cristiana Collu, direttore del Mart
Il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, è uno dei più importanti musei italiani. Nato nel 1987 come ente funzionale della Provincia autonoma di Trento, il Mart opera oggi in tre luoghi distinti: la sede principale del Museo e la Casa d’Arte Futurista Depero, entrambe situate a Rovereto, nel Trentino meridionale, e la Galleria Civica di Trento.
La sede principale del Mart è un ampio complesso architettonico inaugurato nel 2002 su progetto di Mario Botta e Giulio Andreolli. Concepito con l’idea di ‘polo culturale’ più che museo tradizionale, il Mart nei suoi spazi pubblici dialoga con una biblioteca pubblica, un grande auditorium e una caffetteria. Oltre a produrre mostre, eventi e laboratori, ospita artisti, curatori, aziende, eventi internazionali, locali e cittadini proponendosi come meta accogliente e accessibile.
Dopo dieci anni in cui il museo si è dato un’identità, ha costruito un sistema di alleanze e ha sviluppato il proprio patrimonio, la nuova direzione di Cristiana Collu a partire dal 2012 ha collocato il Museo sui fronti strategici dell’innovazione, della sostenibilità e della partecipazione. Il Mart è diventato un centro espositivo di rilievo europeo, un punto di ascolto e dialogo per il territorio circostante, un interlocutore dei maggiori musei internazionali e una macchina che produce stimoli continui rivolti al pubblico, agli artisti, ai collezionisti, alle imprese e alle comunità locali.
Il progetto che oggi incarna la visione del Mart e che ne prefigura i successivi sviluppi è “La magnifica ossessione”: un chilometro vertiginoso al secondo piano del Museo, scandito da quasi 3000 oggetti provenienti dalle collezioni e da interventi di artisti italiani e internazionali che si alternano a concerti, presentazioni di libri, video, documenti d’archivio, laboratori didattici.
Il Mart visto da Fernando Guerra